Musica Maestra!

Talenti al femminile

Nel 1999 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha istituito la giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, scegliendo il 25 novembre come giorno da dedicare a questa ricorrenza. In Italia questa giornata viene ricordata ogni anno solo dal 2005, ma è evidente come la sensibilità al tema sia di crescente interesse. Per celebrare questo anniversario, che combatte per una causa delicata e imprescindibile della nostra società, abbiamo deciso di rendere omaggio alle donne, in particolare ad alcune di quelle che, negli anni '30 e '40, esibivano il proprio talento dietro uno spartito, su un palco o abbracciando una chitarra. Alcuni video in rete aiutano riaccendere la memoria di queste dame a pieno titolo nella storia della musica, che celebriamo in questo articolo tutto al femminile.

THE INTERNATIONAL SWEETHEARTS OF RHYTHM. Ricordata oggi come la miglior aggregazione di donne musiciste della Big Band Era americana, questa formazione ha avuto un successo strepitoso soprattutto durante gli anni Quaranta. La maggior parte delle componenti si conobbe nel 1938 alla Piney Woods Country Life School, un istituto per bambini afro-americani poveri, in Mississippi. Supportate dal fondatore della scuola, formarono, in quegli anni, un gruppo di giovani ragazze musiciste, che andavano in tour a raccogliere fondi per la struttura; ben presto, però, questo suonare divenne una vera e propria vocazione, ad alcune di loro addirittura non si diplomarono, perché troppo impegnate nel mondo della musica.

Nel 1941 Anna Mae Winburn divenne leader della band, che raggiunse negli Stati Uniti un successo clamoroso; il gruppo, composto da ragazze di nazionalità mista, si esibì all'Apollo Theater di Harlem, al Cotton Club, all'Howard Theater e non solo; purtroppo la band restava spesso rilegata nel proprio bus, in quanto le intolleranze razziali e quelle verso le donne vietavano ad alcune ragazze di sostare negli hotel, e di guadagnare un salario dignitoso. La loro popolarità le portò ad esibirsi anche in Europa durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale.

VIOLA SMITH. Nientemeno che la "più veloce batterista donna" della sua era. Definita la "Gene Krupa al femminile", Viola studiò musica fin da bambina, e crebbe supportata dal padre che, nonostante avesse anche figli maschi, aveva previsto per lei e le sorelle l'ambiziosa creazione di una band composta solo da donne: la Smith Family Orchestra. Nel 1942 si trasferì a New York e vinse una borsa di studio per frequentare la Juilliard School, per poi unirsi ad una altra band femminile.

Viola Smith è stata un talento indiscusso della storia della musica: tra i tanti successi, si esibì con Chick Webb ed Ella Fitzgerald, alla presentazione del presidente Truman nel 1949, e fu batterista nella National Symphony Orchestra. Si scatenava alla batteria ancora alla veneranda età di 104 anni, sonoramente compiuti nel 2016.

 

 

HAZEL SCOTT. Un'artista a 360 gradi, e una pianista di incommensurabile talento, già dalla tenera età. A otto anni comincia a seguire studi classici alla Juilliard School di New York, e da ragazza diviene famosa per le sue esibizioni nei locali della Grande Mela, tra cui il Cafè Society, nel quale dava spettacolo con un genere tutto suo, che col tempo prenderà il nome di swinging the classic, per via degli arrangiamenti che Hazel faceva su pezzi di celebri autori del passato in versione swing.

Fu la prima donna ad avere uno show televisivo tutto suo (The Hazel Scott Show), e già a 25 anni era preceduta dalla sua fama. Fortemente insofferente alle discriminazioni razziali e ai soprusi contro le donne, Hazel si fece portavoce dei diritti civili, presto accusata dai movimenti maccartisti e dalla politica di massiccia investigazione di quel tempo.

 

IVY BENSON AND HER ALL GIRL BAND. Facciamo un salto nel nostro continente ora, precisamente nel Regno Unito, nel quale comunque la scena swing si faceva altrettanto sentire: in questa cornice musicale Ivy Benson fu, negli anni Quaranta, tanto celebre quanto Glenn Miller, ma certamente meno riconosciuta. Prima della Seconda Guerra Mondiale, le band erano composte unicamente da uomini, e questo spinse Ivy a dimostrare che anche le donne potevano farsi sentire. Così, nel 1939, raggruppò una manciata di talentuose ragazze e cominciarono a suonare: attirarono presto la curiosità della gente, soprattutto perché all’epoca era davvero strano vedere delle donne che suonavano tromboni e fiati, ma il pubblico rimase presto colpito dalla loro bravura. In breve tempo, Ivy Benson e le sue ragazze si esibirono al Palace Theater Machester, a Covent Garden e al London Palladium.

La grande svolta avvenne nel 1943, quando le ragazze diventarono band permanente alla BBC, mentre ricevevano 300 lettere a settimana dai soldati in guerra, che raggiunsero con la loro musica girando l’Europa (e non solo) grazie alla Entertainments National Service Association. Si esibirono per le celebrazioni del V-Day a Berlino, alle olimpiadi estive di Londra nel 1948, e in moltissime, celebri altre occasioni.

Ivy Benson viene oggi ricordata e commemorata non solo per il talento espresso assieme alla sua band, ma soprattutto per essere riuscita nell’immensa impresa femminile di emancipazione attraverso il mondo della musica, per averci creduto sempre, e per aver incarnato, assieme alle sue ragazze, uno dei più fieri “girl power” del XX secolo.

 

 

Samanta (Fosca)

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